La penna biro
La penna biro da noi arriva appena negli anni 40 e prima tutti scrivevano con la classica stilografica che faceva una bella calligrafia. Un tempo infatti la biro era quasi considerata una penna di serie b per il suo tratto non elegante e perchè costava anche poco.
La biro è una penna a sfera , che ha sulla punta, non un pennino ma una piccola pallina, che passa atraverso un inchiostro più viscoso di quello delle classiche stilografiche, o dei calamai che erano usati una volta a scuola. Era già negli anni 40 simile a quella che usiamo noi oggi, e offriva tanti vantaggi quali il costo nettamente inferiore a quello delle stilografiche, l’evitare le macchie di inchiostro su fogli e vestiti, che regolarmente invece spuntavano con l’uso dei pennini e dei calamai, e poi la fluidità della scrittura senza sbavature. Proprio questa caratteristica è una delle spiegazioni per cui una volta le maestre non la amavano tanto infatti creavano una scrittura troppo “facile” che non impegnava il bambino a formare lentamente le lettere una per volta e induceva a non imparare a scrivere bene.
Il basso costo di questa penna allora come oggi era dovuto ai materiali usati per produrla: negli anni Cinquanta la biro era nella fatta con plastiche di scarso pregio mentre le stilografiche erano di bachelite e metallo senza parlare poi di quelle in oro o argento usate sopratutto per fare regali importanti.
Questo costo dipendeva dal fatto che aveva una fabbricazione su scala industriale, che permetteva anche di produrre biro che costava pochi centesimi di franco.
Una delle ditte più famose di penne biro era già allora la BIC, un marchio molto famoso inventato dal barone Marcel Bich, che aveva comprato il brevetto dall’inventore, l’ungherese Laszlo Biro.
Questi era l’inventore della biro, era un giornalista e vedendo una biglia che cadeva sul catrame e lasciava una scia lungo la strada aveva avuto l’intuizione di un modo di scrivere più aumtoatico e veloce di quello tradizionale col pennino e l’inchiostro. Da li nacque la penna biro. Bich fece la scelta rivelatasi vincente di puntare sulla penna biro usa e getta più che su quella da ricaricare.
Per l’azienda Bic il successo è stato da allora ininterrotto, fino nel 2005 a festeggiare i cento miliardi di penne vendute. Biro invece è morto povero, ma è suo il nome che è diventato oggi famoso e una parola di uso comune.